La distruzione di 940mila piante di pino scatena una polemica ambientalista a Nador

Questo articolo è stato tradotto automaticamente da HIBAPRESS, la versione araba:

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Heba Press: Muhammad Zariyouh

La decisione di distruggere 940.000 piante di pino in un vivaio forestale alla periferia di Nador ha suscitato diffuse polemiche, dopo che il giornalista Si Mohamed El-Youbi ha rivelato informazioni che ha definito “affascinanti” su questa misura. Ha sottolineato che questa decisione rappresenta uno spreco di denaro pubblico e di risorse naturali, soprattutto perché il vivaio comprende un milione di piantine di pino, di cui solo 60.000 sono state piantate, mentre il resto rischia di essere distrutto.

Questa misura è stata fortemente respinta dalle parti interessate in campo ambientale, che vedono nella distruzione delle piante un’occasione persa per sviluppare aree forestali e sostenere iniziative ambientaliste locali. Molti di loro hanno espresso la loro insoddisfazione per l’assenza di una visione sostenibile che investa queste risorse naturali al servizio degli obiettivi di sviluppo ambientale.

Da parte sua, il movimento “Marocco Ambiente 2050” ha chiesto all’Agenzia marocchina per l’Acqua e le Foreste di rivedere questa decisione, ritenendola sconsiderata. Il movimento ha chiesto la pubblicazione di un rapporto che spieghi le ragioni di questa distruzione, proponendo alternative come la distribuzione delle piante alle associazioni interessate o il loro utilizzo in progetti di riforestazione.

Gli attivisti ritengono che questa decisione contraddica gli sforzi del Regno per migliorare la copertura forestale, che costituisce una delle soluzioni per affrontare il cambiamento climatico. Si sono chiesti se la decisione riflettesse una cattiva gestione dei fondi pubblici, soprattutto perché gli impianti rappresentano un investimento ambientale significativo che può essere sfruttato per combattere la desertificazione e raggiungere uno sviluppo sostenibile.

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