Il Marocco supera l’Algeria nelle linee ferroviarie

Il Marocco ha ampiamente superato l’Algeria nei grandi progetti, in particolare nelle linee ferroviarie. In tempi record, il Marocco è riuscito a collegare il nord al sud e l’ovest all’est tramite linee ferroviarie grazie a programmi ambiziosi che includono il collegamento di 35 città e il collegamento di 12 porti e 15 aeroporti tramite treno.

Il Marocco sta facendo grandi passi avanti nello sviluppo del settore ferroviario, sia ammodernando le stazioni che ampliando la rete ferroviaria. Negli ultimi due decenni, grazie al completamento di numerosi importanti progetti di strutturazione nell’ambito dei successivi programmi di investimento dell’Ufficio Nazionale delle Ferrovie (ONCF), il Marocco è riuscito ad espandere e modernizzare la propria rete ferroviaria, assicurandosi così una posizione di scelta sia a livello il livello continentale e regionale.

D’altro canto l’Algeria, guidata dai “kabayas” e che dispone di risorse simili a quelle degli Emirati e del Qatar, non ha realizzato praticamente nulla per i suoi cittadini. Questi ultimi attendono ancora un cambio di regime per mettersi al passo con lo sviluppo auspicato dai Paesi nordafricani.

Sei anni fa, il presidente Abdelmadjid Tebboune visitò gli abitanti della regione di Tamanrasset e promise loro una linea ferroviaria che li collegasse alle città del nord. Non è stato ottenuto nulla. Le linee ferroviarie dell’Algeria sono utilizzate principalmente per il trasporto commerciale di minerali e ricchezza del paese verso i porti, mentre le linee destinate al trasporto dei cittadini sono rimaste notevolmente rallentate negli ultimi due decenni.

Inoltre, nonostante la disponibilità di fonti energetiche “petrolio e gas”, i governi successivi non sono riusciti a collegare diverse città tramite linee ferroviarie. L’Algeria ha mantenuto le linee messe in atto dal colonizzatore francese. La domanda rimane: dove sono finiti i soldi degli algerini? Gran parte dei cittadini restano senza mezzi di trasporto adeguati, soffrendo quotidianamente viaggi lunghi e faticosi, ritardando così il Paese sulla via dello sviluppo.

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