Cento giorni di Trump: lo stupore degli alleati europei di fronte al disprezzo per il presidente degli Stati Uniti

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Gli europei di tutte le parti stanno ancora lottando per adattarsi ai metodi diplomatici aggressivi e caotici dell’amministrazione americana.
La sorpresa rimase attraverso la gola dei diplomatici. All’inizio di aprile, Donald Trump ha preso tutti annunciando la ripresa dei negoziati tra Teheran e Washington per un nuovo accordo sul nucleare iraniano, sette anni dopo aver denunciato il precedente compromesso, durante il suo primo mandato.
In questo file, sabato 3 maggio è previsto un quarto incontro per Roma, ma nessuno capisce, nelle capitali europee come a Teheran, dove gli Stati Uniti lo desiderano. Né qual è la squadra che deve guidare i colloqui, a parte l’inviato speciale essenziale del presidente americano, Steve Witkoff, un novizio di diplomazia.
In Europa come altrove, diversi leader e diplomatici di alto rango erano già in carica durante il primo mandato di Donald Trump (2017-2021). Conoscevano le sue maniere difficili, ma si rassicurarono ripetendo che il presidente americano era il primo “transazionale” e che, in questo contesto, c’era uno spazio per la discussione.