Il Ministero della Giustizia e “il fenomeno della violenza nell’ambiente educativo: realtà, sfide e mezzi di lotta”: cifre allarmanti

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Hibapress-Rabat-MJ
Il seminario interattivo su “Il fenomeno della violenza in un ambiente educativo: realtà, sfide e mezzi di lotta”, è stato organizzato dall’Osservatorio nazionale del crimine in collaborazione con Hassan I University of Segnat, dal Ministero della Giustizia presso il libro internazionale e lo spettacolo in edizione a Rabat, in presenza di un gruppo di esperti e specialisti e un ampio pubblico di studenti e persone interessate.
Il signor Abdellatif Makram, presidente dell’Università di Selat di Hassan, ha aperto il seminario sottolineando l’urgenza e la gravità del fenomeno della violenza in un ambiente educativo e il suo impatto sugli studenti e sul personale educativo. Ha elogiato il dinamismo dell’Osservatorio del crimine nazionale nel rafforzare la cooperazione con le università marocchine, considerando questa cooperazione come un modello notevole per l’integrazione degli sforzi tra istituzioni accademiche e organizzazioni nazionali interessate dallo studio e dalla lotta contro la criminalità. Ha sottolineato che questa partnership mira a promuovere la ricerca scientifica nel campo del monitoraggio delle tendenze del crimine nell’ambiente educativo, l’analisi delle sue cause e lo sviluppo di strategie di prevenzione efficaci.
Il seminario ha messo in evidenza le statistiche allarmanti del fenomeno della violenza nelle istituzioni educative marocchine, come rivelato dal National Crime Observatory, vale a dire che gli studenti rappresentano il 7,2% delle persone perseguite nei casi di violenza, con un chiaro predominio.
Da parte sua, la professoressa Rokia Chafki, specialista in ricerca e analisi presso la National Valutation Commission del Consiglio per l’istruzione superiore, la formazione e la ricerca scientifica, ha fatto una presentazione sulla valutazione della violenza nelle scuole marocchine, basata su un recente studio condotto dal Consiglio con il sostegno dell’UNICEF. Lo studio si basava su un approccio di “vittimizzazione” per comprendere la violenza dal punto di vista delle vittime e ha sottolineato l’importanza del clima scolastico nel ridurre il fenomeno della violenza.
Lo studio ha rivelato dati allarmanti, dimostrando che il 12 % degli insegnanti delle scuole primarie e il 19 % degli insegnanti secondari usano una punizione fisica e che il 12 % dei bambini negli stabilimenti educativi è soggetto a punizione fisica da parte dei propri insegnanti e dell’11 % dal personale amministrativo. Circa il 40 % degli adolescenti di età compresa tra 13 e 15 anni ha dichiarato di essere stato vittima di violenza scolastica.
La professoressa Bouzkraoui Lalla Wafae, professore qualificato presso l’Università di Setat di Hassan I, ha fatto una presentazione sull’esperienza del Quebec nel campo della prevenzione e della riduzione della violenza scolastica, esaminando i meccanismi e i programmi adottati da questa provincia canadese che può essere utilizzata nel contesto marocchino.
Da parte sua, la professoressa Rokia Chafki, specialista in ricerca e analisi presso la National Valutation Commission del Consiglio per l’istruzione superiore, la formazione e la ricerca scientifica, ha fatto una presentazione sulla valutazione della violenza nelle scuole marocchine, basata su un recente studio condotto dal Consiglio con il sostegno dell’UNICEF. Lo studio si basava su un approccio di “vittimizzazione” per comprendere la violenza dal punto di vista delle vittime e ha sottolineato l’importanza del clima scolastico nel ridurre il fenomeno della violenza.
Lo studio ha rivelato dati allarmanti, dimostrando che il 12 % degli insegnanti delle scuole primarie e il 19 % degli insegnanti secondari usano una punizione fisica e che il 12 % dei bambini negli stabilimenti educativi è soggetto a punizione fisica da parte dei propri insegnanti e dell’11 % dal personale amministrativo. Circa il 40 % degli adolescenti di età compresa tra 13 e 15 anni ha dichiarato di essere stato vittima di violenza scolastica.
Il professor Yassine Tammort, specialista in educazione e ricercatore nelle politiche educative, ha affrontato il tema della violenza scolastica nelle pratiche professionali tra la professione di trainer e l’attivazione della vita scolastica. Ha anche affrontato il ruolo delle politiche pubbliche legate alla protezione di studenti e insegnanti, sottolineando l’importanza del partenariato tra i settori dell’educazione e della sicurezza e della società civile. D’altra parte, ha sottolineato che questo seminario è un’opportunità per scambiare opinioni sullo sviluppo di programmi di sensibilizzazione e formazione volta a promuovere una cultura del dialogo e della tolleranza all’interno degli stabilimenti educativi.
Da parte sua, la dott.ssa Rada Lamhasni, psicologa e psicoterapeuta, ha presentato un prezioso intervento sugli aspetti psicologici della violenza a scuola, intitolato “Violenza a scuola tra responsabilità individuale e risposta collettiva”. Ha spiegato che la violenza scolastica è un indicatore di squilibri psicologici e sociali che richiedono un approccio olistico per capirlo. Ha esaminato i tipi di violenza scolastica (fisica, verbale, psicologica, simbolica ed elettronica) e i fattori psicologici e sociali che lo portano ad esso, come un ambiente familiare disturbato, fallimento scolastico, povertà e comunicazione emotiva carente.
Il seminario si è concluso con una serie di raccomandazioni volte a combattere la violenza a scuola, la più importante delle quali sono l’adozione di un approccio integrato che combina la prevenzione e il trattamento, il rafforzamento del coordinamento tra tutti i settori interessati, il coinvolgimento delle famiglie e la società civile alle fatti, il fatto che la prevenzione della prevenzione scolastica si è impegnata in materia di prevenzione scolastica, la prevenzione della prevenzione della prevenzione della prevenzione della prevenzione della cyberviolenza. La scuola uno spazio sicuro è una responsabilità condivisa che richiede sforzi concertati da parte di tutti gli attori.