Can U20: Cradle of Future Kings of Africa

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Per decenni, il CAF CANU20 di Totalnergies ha rivelato gioielli grezzi che catturano prima i riflettori del continente prima di allestersi in cima al pianeta calcistica. Ogni edizione è un trampolino. Un teatro di ambizioni in cui le crepe di domani prendono le prime pietre miliari della loro leggenda.
Accogliendo dall’edizione del 2025, l’Egitto perpetua un’eredità. Quello degli eroi passati i cui exploit risuonano ancora agli spiriti di questi giovani che sognano, balleranno ai piedi, per imitarli. Perché su questi prati, tra promesse e abbaglianti, la storia di coloro che, domani, farà vibrare la Champions League domani, rivendicherà il Ballon d’Or o diventerà le icone di un’intera gente.
La Can U20 è anche una galleria di storie straordinarie. Traiettorie di calciatori che sono diventati immensi, dalla terra polverosa alla conquista dell’Europa. All’incrocio di talento, carattere e un destino ben legato, questo torneo rimane un laboratorio di eccellenza, un incubatore di campioni.
Per le centinaia di giocatori in corsa e milioni di sguardi su di loro, questi esempi sono molto più dei riferimenti: si tratta di prove. La prova che tra un torneo giovanile e le scene più grandi del calcio mondiale, c’è solo un passo. Un passo che altri hanno già fatto.
Ecco cinque nomi che brillavano a Can U20 prima di conquistare il mondo:
Yaya Touré (Costa d’Avorio)
Aveva tutto. Classe, potere, visione. Nel 2003, Yaya Touré ha volato sopra la Can U20 e ha lasciato il Torneo Best Player Trophy. Direzione Europa: Beveren, Olympiacos, poi Barcellona. Nel 2009, era un ingranaggio essenziale nello storico portello del Barça. Più tardi a Manchester City, ha ridefinito i contorni dell’ambiente moderno. Capo.
Mohamed Salah (Egitto)
Molto prima di diventare il “re” di Liverpool, Mohamed Salah ha già mostrato l’entità del suo talento sotto i colori dei giovani faraoni. Passato da Basilea, Chelsea e Roma, esplode ad Anfield. Champions League, Premier League, record di gol, distinzioni individuali … L’attaccante egiziano è diventato una leggenda vivente.
Michael Essien (Ghana)
Nel 2001, in Etiopia, Michael Essien ha imposto la sua legge sulla lattina U20. Volontario, instancabile, impatto: il suo stile senza compromesso sedotto Chelsea. Lì diventa uno dei migliori cerchi difensivi del decennio. I suoi colpi di fattoria e i suoi duelli muscolosi fanno tremare l’Europa.
Samuel Osei Kuffour (Ghana)
Parete. Leader. Kuffour si rivela molto presto durante i tornei U20. Il suo rigore difensivo e la sua mente d’acciaio aprono le porte del Bayern Monaco, dove si è affermato come una leggenda del club. Raccolse titoli con pala, tra cui una Champions League. Uno dei più grandi difensori africani.
Seydou Keita (Mali)
Fu nel 1999, in Nigeria, che Seydou Keita iniziò a farsi un nome. Intelligente, versatile e generoso nello sforzo, disegna il suo viaggio nel Barça. Lì, divenne un uomo essenziale dell’ombra nella squadra di Guardiola, il più dominante del suo tempo.