Cyril Ramaphosa è stato reintegrato come presidente del Sud Africa

Hibapress

Cyril Ramaphosa è stato reintegrato come presidente del Sud Africa mercoledì a Pretoria, il giorno dopo le altamente contestate elezioni legislative del 29 maggio.

Il Capo dello Stato ha prestato giuramento nella sede del governo, l’Union Building, davanti al presidente della Corte Costituzionale, la più alta corte del paese, ai membri dell’Assemblea nazionale, nonché ai leader tradizionali di diverse regioni del paese.

Presidente dell’African National Congress (ANC), il partito al potere in Sudafrica dalla fine dell’apartheid, Ramaphosa è stato rieletto venerdì scorso per un secondo mandato quinquennale alla guida del Paese dal Parlamento.

Nelle ultime elezioni, il partito di Nelson Mandela ha ottenuto solo il 40% dei voti espressi, il punteggio più basso mai ottenuto dalle prime elezioni multirazziali organizzate nel Paese nel 1994.

Su un totale di 400 seggi nell’Assemblea nazionale, l’ANC ne ha ottenuti 159, seguito dal principale partito di opposizione, l’Alleanza Democratica (DA) con il 21,80% dei voti (87 seggi), il partito appena creato da Jacob Zuma, “ uMkhonto weSizwe” (MK) con il 14,59% (58 seggi) e gli Economic Freedom Fighters (EFF) con il 9,52% (39 seggi).

Il tasso di partecipazione si è attestato al 58,63%, in calo rispetto al 66% registrato durante le precedenti elezioni tenutesi nel 2019.

Si prevede che Ramaphosa (71 anni) affronterà molte questioni spinose, in particolare la rivitalizzazione di un’economia che è rimasta bloccata in una spirale di rallentamento per circa dieci anni.

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso, in un nuovo rapporto, le previsioni di crescita del PIL del Paese per il 2024 allo 0,9%, invece dell’1,8% annunciato lo scorso ottobre.

Questa crescita fiacca nell’economia più industrializzata dell’Africa sta esacerbando la crisi della disoccupazione, lasciando quasi il 33% della popolazione senza lavoro, una cifra che sale a oltre il 45% tra i giovani.

Inoltre, il Capo dello Stato sarà chiamato a rafforzare la lotta alla corruzione, fenomeno che continua a erodere le istituzioni pubbliche, danneggiando gravemente l’immagine del Paese, in particolare presso investitori e partner stranieri.

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